tessuti formaldeide

Inquinanti indoor: la formaldeide

By: alpac | 0 Comment

Cos’è
La formaldeide è un composto organico volatile, ovvero che tende ad evaporare in certe condizione di temperatura e pressione, caratterizzato da un odore pungente.

Da dove arriva
La formaldeide è un prodotto della combustione, ma viene inoltre emessa da resine urea-formaldeide usate per l’isolamento (cosiddette UFFI) e da resine usate per truciolato e compensato di legno, per tappezzerie, moquette, tendaggi e altri tessili da arredamento. Nelle abitazioni i livelli dovrebbero risultare compresi tra 0,01 e 0,05 mg/m3, con i livelli indoor generalmente superiori rispetto a quelli outdoor. Negli ambienti indoor i livelli sono generalmente compresi tra 10 e 50 μg/m3. Le maggiori concentrazioni si possono osservare in case prefabbricate, dopo interventi edilizi ed in locali con recente posa di mobili in truciolato, parquet o moquette.

Cosa fa
La formaldeide causa irritazione oculare, nasale e a carico della gola, starnuti, tosse, affaticamento e eritema cutaneo; soggetti suscettibili o sensibilizzati alla formaldeide possono avere però reazioni avverse anche a concentrazioni inferiori. Le concentrazioni di formaldeide rilevate nelle abitazioni possono provocare irritazione delle vie aeree  e delle mucose, particolarmente dopo interventi edilizi o installazioni di nuovi mobili o arredi. La formaldeide è fortemente sospettata di essere uno degli agenti maggiormente implicati nella Sindrome dell’edificio malato o Sick Building Syndrome, tanto da essere utilizzata come unità di riferimento per esprimere la contaminazione di un ambiente indoor. Nel 2004 la formaldeide è stata indicata dallo IARC tra i composti del gruppo I (cancerogeni certi). Essendo un agente con probabile azione cancerogena è raccomandabile un livello di concentrazione il più basso possibile. L’OMS ha fissato un valore guida pari a 0,1 mg/m3.

Come difendersi
Eliminare o limitare, dove possibile, l’impiego di materiali contenenti formaldeide (tappezzerie, moquette, mobili in truciolato etc..).
Utilizzare prodotti a basso contenuto di formaldeide; ad esempio utilizzare prodotti a base di legno truciolare a minor emissione che contengono resine fenoliche e non a base di ureaformaldeide.
– Aumentare la ventilazione, particolarmente dopo aver introdotto nuove fonti di formaldeide nell’ambiente confinato, ad esempio con un sistema di Ventilazione Meccanica Controllata.
– Utilizzare dispositivi di condizionamento dell’aria o deumidificatori per mantenere moderata la temperatura e ridurre i livelli di umidità:  il rilascio di formaldeide è tanto più elevato quanto più alte sono la temperatura e l’umidità ambientali.

Tratto da: Ministero della Salute