Il Consiglio europeo ha adottato l’accettazione da parte dell’Unione europea di una modifica del protocollo di Göteborg del 1999, il principale quadro internazionale per combattere l’inquinamento atmosferico, sulla riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici a livello mondiale.

Siim Kiisler,  il ministro dell’ambiente dell’Estonia, che ha la presidenza di turno del Consiglio europeo, ha ricordato che «Ogni anno, 700 mila persone muoiono in Europa a causa dell’inquinamento atmosferico. Ciò ci riguarda tutti a prescindere dalle frontiere. Con il protocollo di Göteborg riveduto diminuiranno le emissioni di inquinanti atmosferici, migliorando l’aria che respiriamo ogni giorno. L’Ue è sulla buona strada grazie alla nostra nuova e ambiziosa direttiva relativa ai limiti nazionali di emissione. Oggi sono lieto del fatto che ribadiamo i nostri impegni internazionali».

Il Consiglio spiega che «La modifica stabilisce impegni nazionali di riduzione delle emissioni più rigorosi per i quattro principali inquinanti atmosferici: zolfo (soprattutto anidride solforosa), ossidi di azoto, composti organici volatili (Voc) non metanici e ammoniaca. Tali limiti di emissione sono fissati per inquinante e per ogni paese e si applicano a decorrere dal 2020. Per la prima volta viene contemplato un quinto inquinante, il particolato fine. Il protocollo riveduto introduce anche per quest’ultimo precisi impegni di riduzione delle emissioni.

La modifica compie un passo avanti includendo il nerofumo quale componente del particolato. Queste particelle di breve durata contribuiscono notevolmente al riscaldamento globale a causa della loro capacità di ritenere il calore, enorme rispetto a quello del biossido di carbonio. Inoltre il protocollo riveduto attualizza i valori limite di emissione per diverse fonti di inquinamento atmosferico: sia fisse (ad es. fabbriche e impianti di trasformazione) che mobili (ad es. autoveicoli, macchine mobili non stradali e trattori agricoli e forestali). Sono introdotte nuove norme sul contenuto di composti organici volatili non metanici (Nmvoc) nei prodotti. La modifica completa inoltre gli obblighi di comunicazione delle parti riguardanti le emissioni di inquinanti atmosferici nonché i progressi compiuti nei settori della tecnologia e della ricerca».

Secondo il protocollo di Göteborg rivisto, entro il 2020 l’Ue dovrebbe ridurre le sue emissioni: anidride solforosa – 59%, ossidi di azoto – 42%, ammoniaca – 6%, composti organici volatili – 28% e particolato fine – 22%.<

Sono disponibili tecnologie in grado di filtrare le polveri sottili sospese nell’aria, come la VMC Alpac, dotata di filtro F7 di serie.

Tratto da Greenreport.it