Mappa PM2,5

Le polveri sottili emesse dai motori diesel causano un maggior rischio di attacchi di cuore, arresti cardiaci e morte. Lo sostiene il Dr Nay Aung, cardiologo e ricercatore presso il William Harvey Research Institute della Queen Mary University di Londra, in uno studio presentato al congresso della Società Europea di Cardiologia. “Questo sembra causato da una risposta infiammatoria – l’inalazione del particolato fine PM2,5 causa infiammazioni localizzate dei polmoni seguite da un’infiammazione sistemica che coinvolge tutto il corpo.”

Lo studio ha preso in esame se le PM2,5 possano danneggiare direttamente il cuore. Sono stati inclusi 4’225 partecipanti di UK Biobank. Sono stati monitorati il volume e la funzionalità del cuore e l’esposizione media alle PM2,5 dei partecipanti. I ricercatori hanno trovato una relazione lineare tra il livello di PM2,5 e la struttura e funzionalità del cuore. Ogni aumento di 5 µg/m3 di polveri sottili è associato all’aumento del volume ventricolare sinistro e alla diminuzione della sua funzionalità.

Secondo il dott. Aung “Abbiamo scoperto che all’aumentare dell’esposizione alle PM2,5 il cuore diventa più grosso e funziona peggio, ed entrambe queste condizioni sono collegate ad un aumento delle patologie e della mortalità da malattie cardiache.”

L’esposizione media alle polveri sottili durante lo studio era di 10 µg/m3, ben al di sotto del target europeo di 25 µg/m3, e gli effetti dannosi erano comunque rilevanti, evidenziando la necessità di abbassare il target.

Per ridurre il rischio, ciascuno può prendere alcune precauzioni: evitare zone ed orari dove sono presenti alti livelli di inquinamento, come le strade trafficate, rimanere il più lontano possibile dalla sede stradale quando si cammina sui marciapiedi, evitare di stare all’aperto durante gli orari di punta, installare in casa e in ufficio un sistema di filtrazione dell’aria come la VMC.

Tratto da ScienceDaily.com