polline

Struttura del polline
I granuli pollinici delle piante costituiscono una fonte allergenica tra le più importanti. Il polline è il gametofito maschile, ovvero la struttura che produce e mantiene i gameti delle piante a seme. Il polline si presenta sotto forma di granuli di piccole dimensioni, comprese tra i 10 e i 200 micron. La forma è variabile, ovoidale o elicoidale e può presentare aperture come pori e solchi.

Il granulo è formato da un’involucro esterno molto resistente. Questo presenta due pareti: una esterna, chiamata esina e formata da sporopollenina, ed una interna, chiamata intina e formata da polisaccaridi.  L’interno del polline presenta un contenuto ricco di proteine e glicoproteine allergizzanti. Questo materiale fuoriesce dall’involucro tramite le aperture del granulo pollinico (solchi e pori).

Allergeni
Non appena un polline raggiunge una mucosa, ovvero un ambiente umido, inizia entro pochi secondi a liberare il proprio contenuto allergenico, nella maggior parte dei casi costituito da materiale proteico, ma in alcuni casi anche di natura carboidratica.

Reazioni allergiche
Non si conosce il numero di granuli pollinici necessario per provocare sintomatologia, nei soggetti sensibilizzati. Alcuni studi indicano che questo numero varia a seconda della prima esposizione. La quantità di polline necessaria per far iniziare i sintomi è sempre più elevata all’inizio della stagione pollinica, piuttosto che nel corso della stagione: questo fenomeno è stato definito “primig effect” ovvero effetto scatenante. Non esistono molti studi sulla dose soglia di concentrazioni allergeniche, e questa certo varia a seconda della diversa specie pollinica, oltre che del periodo di fioritura (iniziale o terminale).

Filtrare i pollini
Difendersi dai pollini è possibile installando in casa e in ufficio un sistema di ventilazione meccanica controllata con un filtro in grado di fermare i pollini e immettere quindi negli ambienti aria pulita, come il sistema INGENIUS VMC di Alpac.

Tratto da Pollini e Allergie.