Caminetto

Cos’è
Il monossido di carbonio è  un gas tossico, incolore, inodore, insapore e non irritante. Si produce per combustione incompleta di qualsiasi materiale organico, in presenza di scarso contenuto di ossigeno nell’ambiente. Per le sue caratteristiche può essere inalato in modo subdolo ed impercettibile, fino a raggiungere concentrazioni letali.

Da dove arriva
Il CO presente nell’aria degli ambienti confinati proviene principalmente dal fumo di tabacco e da fonti di combustione non dotate di idonea aspirazione come radiatori a kerosene e a gas, caldaie, scaldabagni, caminetti e stufe a legna o a gas. Nelle abitazioni, in condizioni normali, i livelli sono compresi tra 1,5 e 4,5 mg/m3. In presenza di processi di combustione e inadeguata ventilazione, le concentrazioni interne possono superare quelle esterne e raggiungere livelli sino a 60 mg/m3.

Cosa fa
Il monossido di carbonio inalato si lega con l’emoglobina, una proteina presente a livello dei globuli rossi e deputata al trasporto dell’ossigeno, formando la carbossiemoglobina. Tale legame è molto più stabile (circa 200-300 volte) di quello formato tra emoglobina ed ossigeno, quindi il CO impedisce il normale trasporto dell’ossigeno ai tessuti periferici, determinando effetti tossicologici di diversa entità. A concentrazioni maggiori di 5 mg/m3 si verificano cefalea, confusione, disorientamento, capogiri, visione alterata e nausea. Concentrazioni particolarmente elevate possono causare coma e morte per asfissia. La severità degli effetti dipende dalla concentrazione della CO nell’aria inspirata, dalla durata dell’esposizione e dalle condizioni di salute delle persone coinvolte. Particolarmente suscettibili sono gli anziani, le persone con affezioni dell’apparato cardiovascolare e respiratorio, le donne in stato di gravidanza, i neonati ed i bambini. Circa l’80% dei casi di avvelenamento da CO rilevati dai Pronto Soccorso, si verifica tra le mura domestiche.

Come difendersi
La corretta informazione sulla pericolosità del monossido di carbonio rappresenta il punto centrale nella prevenzione degli effetti dannosi causati da questo pericoloso agente tossico, soprattutto nei periodi a maggiore rischio, come i mesi invernali.

– Gli impianti di riscaldamento devono essere sottoposti ad una regolare manutenzione da parte di personale specializzato.
– Gli ambienti interni vanno aerati con continuità e in modo corretto, ad esempio con un impianto di ventilazione meccanica controllata come la VMC Alpac.
– I motori degli autoveicoli vanno tenuti spenti negli spazi chiusi.
– I sistemi di cottura progettati per l’utilizzo all’aria aperta non devono essere usati all’interno di spazi chiusi.
– L’uso di apparecchiature rivelatrici della presenza di CO può essere incoraggiato, ma non deve essere considerato una alternativa ad una appropriata manutenzione degli impianti.

Tratto da: Ministero della Salute